ASSISTENZA ALLE FRONTIERE
Border assistance
In the days of g8 in Italy there will be a border assistance organised by LegalTeamItalia.
People coming to Italy for g8 demonstrations if stopped at the Italian border can call for help the following lawyers:
VENTIMIGLIA (France)
Dario Rossi (Genova)
3498827628
FREJUS and MONTBLANC (France)
DOMODOSSOLA (Switzerland)
Gianluca Vitale (Torino)
3392664139
CHIASSO and SWITZERLAND
Giorgio Bonamassa (Milano)
3482655180
Manuel Messina (Milano)
3398764551
BRENNER (Austria)
Nicola Canestrini (Rovereto)
334.8676783
GORIZIA – NOVA GORICA (Slovenia)
Gianni Iacono (Gorizia)
3393740653
www.legalteamitalia.it
appello basic income
APPELLO
Per un reddito garantito in Europa
AED – Avvocati Europei Democratici
ELDH - Giuristi Europei per la Democrazia e i diritti dell'Uomo
Medel – Magistrati Europei per la Democrazia e le Libertà
Premesso che:
la crisi economica internazionale si va approfondendo e mina
sempre più le condizioni di lavoro e di reddito dei cittadini in
tutti gli Stati: ogni tentativo di stimare le conseguenze della
crisi viene rivisto continuamente al ribasso e la disoccupazione
nel vecchio continente potrebbe raggiungere una media del
10%, con milioni di nuovi soggetti espulsi dal processo
produttivo;
fulcro delle protezioni welfaristiche – come dimostrano le
impostazioni degli Stati del Nord Europa e secondo quanto
indicato in molti documenti dell’Unione Europea - si rivela, ora
come non mai, la tutela del reddito inteso come garanzia di una
vita dignitosa;
la costruzione di una piena e compiuta cittadinanza sociale
europea passa necessariamente per la garanzia effettiva del
“diritto ad esistere” in favore di tutti i componenti di una
medesima comunità;
è oggi in gioco la tenuta del modello sociale europeo e per
difenderne la ratio e l'ispirazione, e consentirgli un ulteriore
avanzamento, è necessaria una precisa assunzione di
responsabilità da parte di tutti gli organi dell'Unione Europea;
a partire dalla crisi, ed oltre la crisi, è più che mai necessario
dare un segno concreto di coesione e solidarietà paneuropea
fornendo risorse sufficienti, di cui solo l’Unione nel suo
complesso può disporre, per sostenere un reddito garantito per
i cittadini residenti, esigibile nei confronti di tutti i paesi
aderenti, come indicato dal Parlamento Europeo nella
Risoluzione dell’Ottobre del 2008;
Facciamo appello ai candidati e alle candidate delle elezioni europee 2009
- ed a coloro che saranno eletti al Parlamento europeo - affinché si impegnino a promuovere un reddito garantito per i cittadini residenti nel continente europeo e ad attivarsi perché, in particolare, l’Italia si avvicini agli Stati europei che si sono dotati di misure di sostegno del reddito per tutti i cittadini non in possesso di risorse adeguate a condurre una vita dignitosa. Chiediamo dunque una pubblica presa di posizione in merito a questo impegno da parte dei candidati alle elezioni europee 2009, ed una maggiore interlocuzione con la società civile, scientifica ed accademica per giungere, già a partire dal 2010, anno di lotta alla povertà in Europa, ad istituire una misura universale di reddito garantito europeo.
Gilberto Pagani Thomas Schmidt Vito Monetti
President of AED President of ELDH President of Medel
COMUNICATO AED PACCHETTO SICUREZZA
COMUNICATO DEL BUREAU DEGLI AVVOCATI EUROPEI DEMOCRATICI (AED) RIUNITOSI Il 13 GIUGNO 2009 A SANTIAGO DE COMPOSTELA.
Il bureau degli avvocati dell’AED ha appreso che il Senato Italiano si appresta ad approvare un disegno di Legge denominato “Pacchetto Sicurezza”, nel quale sono contenute disposizioni teoricamente dirette a garantire la sicurezza dei cittadini, ma che, per il loro contenuto, saranno dirette a regolamentare la presenza degli stranieri non comunitari in Italia.
Tali norme, che affiancheranno la normativa esistente, già “speciale” per i cittadini stranieri, sono destinate ad incidere pesantemente sulle liberta’ fondamentali dei migranti e rappresenteranno, qualora approvate, una logica di rifiuto dell’immigrazione e degli Istituti destinati ad operare per la loro integrazione, che già hanno dimostrato la loro inefficacia a causa della mancanza di riconoscimento, ad esempio, dei diritti politici, che ne sono alla base. Il progetto di legge contiene, infatti, la previsione di incriminazione della condizione del migrante irregolare, nonche’ l’abnorme dilatazione della detenzione administrativa ( da 60 giorni gia’ previsti, a sei mesi), nonchè la limitazione assoluta dei diritti civili con il divieto di sposarsi, di iscrivere le nascite dei propri figli, di iscriversi nelle scuole… in mancanza di un permesso di soggiorno, con il conseguente rischio di essere denunciati dai Pubblici ufficiali, quali i Direttori delle scuole, i medici o i dirigente delle anagrafi, che hanno l’obbligo per legge di denunciare la commissione di reati.
Tali previsioni, contenute nella Legge che potrebbe essere approvata, comporterebbero il drastico indebolimento delle garanzie costituzionali di uno stato di diritto, con l’eliminazione di una prospettiva reale di integrazione dei migranti e non porterebbero alcun giovamento alla sicurezza pubblica, che può essere perseguita solo con la piena adesione al principio personalistico posto dalla Costituzione repubblicana a base delle garanzie fondamentali dell’individuo e attraverso la promozione di politiche del diritto della convivenza e non dell’esclusione.
Il bureau degli Avvocati Europei Democratici esprime, quindi, la propria preoccupazione in ordine alla eventualita’ che il Senato italiano emani il Disegno di Legge n.733 ed invita tutti i componenti dello stesso a riflettere sulla gravità dell’incidenza di queste norme sul livello di democrazia vigente in Italia, garantito dalla Carta Costituzionale e dalle normative Internazionali; fa appello al Presidente della Repubblica perchè valuti la possibilita’ di non promulgare questa Legge, qualora fosse sottoposta alla sua decisione.
Santiago di Compostela 13/6/2009
Comunicato sulla sentenza Diaz
NON C'E' GIUSTIZIA PER GENOVA
VIOLENZE ALLA DIAZ: UNA SENTENZA VERGOGNOSA
Il tribunale di Genova ha emesso la sentenza contro i 29 poliziotti che la sera del 21 luglio 2001,al termine delle dimostrazioni contro il G8 a Genova, fecero irruzione nella scuola Diaz e picchiarono, ferirono e infine arrestarono 93 pacifici dimostranti che stavano dormendo. 16 poliziotti sono stati assolti, 13 sono stati condannati a pene che vanno da un massimo di 4 anni al minimo di 1 mese di reclusione. Pene lievi, che comunque non dovranno essere scontate. I 13 condannati sono i "pesci piccoli"fra gli accusati: per lo più coloro che, obbedendo a degli ordini, hanno materialmente picchiato imanifestanti. I 16 assolti sono quei quadri intermedi della polizia che furono responsabili della decisionedell'irruzione e della montatura contro i manifestanti, accusati allora di detenere bottiglie molotov e di essersi opposti alla polizia.
Una volta ancora, non si è voluto far luce sulla catena delle responsabilità e risalire a chi prese le decisioni e diede gli ordini. Già l'accusa aveva evitato di indagare sul Capo della Polizia, che pure non poteva non sapere dell'iniziativa che si prendeva a Genova. Oggi vengono assolti anchei suoi collaboratori che materialmente decisero ciò che doveva essere fatto: un macello di dimostranti inermi per riscattarsi dalle accuse di inerzia rispetto ai disordini di quei giorni.
Come difensori dei dimostranti, ma anche come giuristi e come semplici cittadini, siamo molto amareggiati dell'esito di questo processo. A distanza di più di 7 anni la magistratura dimostra di non volere fare chiarezza sulle responsabilità delle forze dell'ordine in quei giorni di violenze contro i dimostranti.
Mentre in un altro processo si sono condannati a pene altissime (fino a 11 anni di reclusione) alcuni dimostranti, che in molti casi non avevano commesso atti di violenza particolarmente gravi, sono stati assolti molti poliziotti che commisero violenze inaudite sia nel bunker di Bolzaneto che nella scuola Diaz.
La sentenza è evidentemente il frutto di un clima di destra oggi imperante in Italia, che travolge non solo le regole del diritto, ma la stessa verità.
E' intenzione nostra fare appello contro questa sentenza, affinché non cali il sipario sulla verità di ciò che accadde a Genova in quei giorni.
LEGAL TEAM ITALIA
Genova, 13/11/2008