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TAV. Il Procuratore generale e le forze dell'ordine

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Tav. Il Procuratore generale e le Forze
dell’ordine
29/01/2021 di: Gianluca Vitale
Il 21 gennaio scorso si è concluso a Torino il dibattimento di appello nei confronti di 32 No TAV
imputati per reati connessi con lo sgombero della Maddalena del 27 giugno e con la successiva
manifestazione del 3 luglio 2011

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Svuotare le carceri, subito

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Svuotare le carceri, subito

Appello congiunto di Giuristi Democratici e Legal Team Italia - 9 marzo 2020

Quello che sta accadendo nelle ultime ore in molti istituti di detenzione italiani (Modena, Reggio Emilia, Bologna, Roma, Napoli, Palermo, Padova, Firenze,ma l’elenco si allunga di ora in ora e pare siano ormai già 27 gli istituti di pena coinvolti dalla protesta dei detenuti, con un numero non esattamente accertato —anche nelle cause— di morti — almeno sei— e feriti, di cui alcuni molto gravi) era ampiamente prevedibile: in un paese dove nelle carceri i detenuti sono più di 61.000, con una capienza di 50.000 posti, in cui da decenni non si vede un provvedimento di indulto o amnistia (termine divenuto quasi eretico), in cui la penalizzazione di ogni devianza e di ogni protesta è diventata norma, in cui qualcuno parla di “buttar via la chiave” e qualcun altro abolisce prescrizione e garanzie, l’effetto dell’emergenza sanitaria non poteva essere diverso. In luoghi dove la convivenza è forzata e diventa promiscuità, in cui la salute non è garantita neppure in via ordinaria, in cui decine di persone coabitano luoghi angusti, il terrore del contagio si moltiplica, e le forme di “sicurezza” si trasformano in ulteriore isolamento. Il blocco delle visite parentali, sostituite con colloqui telefonici per cui bisogna affrontare attese in promiscuità, unite all’assenza di quei pochi servizi (assicurati in buona parte dal volontariato ora estromesso) non possono che generare disperazione. Disperazione che può sfociare in violenza contro soggetti incolpevoli. C’è una sola via di uscita, tanto più in momenti come questi: ridurre quanto più possibile il pericolo del contagio, ma anche della violenza della disperazione. Ciò impone scelte importanti, praticabili subito, svuotando le carceri (e gli altri luoghi di contenzione, CPR inclusi) delle persone detenute anziane e malate, con l’immediata concessione di detenzione domiciliare, libertà vigilata e/o sospensione pena, oltre che di coloro che hanno pene brevi da scontare; garantire la fruizione effettiva delle possibilità di interlocuzione con l’esterno, garantire informazione e presidi sanitari. È urgente, indispensabile, umano e rispettoso del diritto e dei diritti individuali. Per poi ricominciare a parlare di amnistia, indulto e misure che rimettano al centro della discussione l’insostenibilità di questo modo di “fare giustizia” e “applicare pene” cavalcato da una politica incapace ed arrogante. 9 marzo 2020

ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI, LEGAL TEAM ITALIA, AED (Avocats Europeens Démocrates), ASSOCIAZIONE BIANCA GUIDETTI SERRA, ASSOCIAZIONE YAIRAIHA, POTERE AL POPOLO!, OSSERVATORIO REPRESSIONE, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA, ASSOCIAZIONE NOI - FAMIGLIE PADOVANE CONTRO L'EMARGINAZIONE, ASSOCIAZIONE PERILMONDO Adesioni individuali: Roberto Lamacchia, avvocato, Cesare Antetomaso, avvocato, Aurora D'Agostino, avvocata, Margherita D'Andrea, avvocata, Silvia Manderino, avvocata, Carmelo Picciotto, avvocato, Danilo Risi, avvocato, Paolo Solimeno, avvocato, Enrico Tonolo, avvocato, Fabio Marcelli, dirigente di ricerca Isgi-Cnr, Gianluca Vitale, avvocato, Caterina Calia, avvocata, Francesco Romeo, avvocato, Laura Longo, già magistrata di sorveglianza, Giovanni Russo Spena, area istituzioni e democrazia Prc-Se, Gianluca Schiavon, responsabile giustizia Prc-Se, Eleonora Forenza, già eurodeputata Gue-Ngl, Carlo Pellegrino, medico legale, Maria Pia Rizzo, avvocata, Jacopo Mulato, avvocato, Claudia Cortese, avvocata, Barbara Piva, avvocata, Mattia Chinello, avvocato, Maria Wanjera Ghimenton, avvocata, Annamaria Alborghetti, avvocata, Carlo Cappellari, avvocato, Maria Monica Bassan, avvocata, Eva Vigato, avvocata, Davide Zagni, avvocato, Paola Miotti, avvocata, Chiara Pernechele, avvocata, Enrico Varali, avvocato, Chiara Parolin, avvocata, Andrea Diroma, avvocato, Camilla Parpaiola, avvocata, Lucia Carrara, avvocata, Mirko Mazzali, avvocato, Marina Prosperi, avvocata, Francesca Campostrini, avvocata, Giovanni Barbariol, avvocato, Elisa Carraro, avvocata, Giorgia Simionato, avvocata, Giuseppe Romano, avvocato, Rossella Puca, praticante avvocata, Giuseppe Mosconi, già ordinario di Sociologia del Diritto, Cinzia Marsili, avvocata, Lorenza Cescatti, avvocata, Tiziana Arcidiacono, avvocata, Chiara Santi, avvocata, Laura Tartarini, avvocata, Associazione Noi, Famiglie Padovane contro l’emarginazione Onlus - Tina Ceccarelli, Romano Mazzon, Dario Rossi, avvocato, Giada Perin, avvocata, Donatella Nonis, avvocata, Ugo Funghi, avvocato, Giovanna Berti, avvocata, Stefano Bigliazzi, avvocato, Roberto Brizio, avvocato, Italo Di Sabato, Osservatorio Repressione, Claudio Giangiacomo, avvocato, Tiziana Uleri, avvocata, Michela Arricale, avvocata, Maria Carmela Lavorato, avvocata, Mario Sabatino, avvocato, Mario Pontillo - Associazione Il Viandante, Barbara Ferretti, avvocata, Giovanni Palombarini, già magistrato di Cassazione, Alessandro Brunetti, avvocato, Salvatore Corizzo, avvocato, Maria Luisa D'Addabbo, avvocata, Antonello Ciervo, avvocato e ricercatore di Diritto pubblico Università di Perugia, Marcello Nardi, avvocato, Stefano Samo, avvocato, Marco Ferrero, avvocato, Domenico Ciruzzi, avvocato, Fausto Gianelli, avvocato, Effiong L. Ntuk, avvocato, Francesca Trasatti, avvocata, Valentina Colletta, avvocata, Federico Milano, avvocato, Tecla Concetta Antignani, già docente IPM Nisida, Pietro Antonuccio, avvocato, Barbara Spinelli, avvocata, Maria Teresa Vallefuoco, avvocata, Nicola Giudice, avvocato Sandro Valbusa, avvocato, Luigi Ficarra, avvocato, Simonetta Crisci, avvocata, Gilberto  Pagani, avvocato, Ezio Menzione, avvocato

PER EBRU, PER AYTAC VENERDI’ 11 SETTEMBRE A ROMA-

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PER EBRU, PER AYTAC, PER LA DIFESA DEI DIRITTI UMANI IN TURCHIA

VENERDI’ 11 SETTEMBRE A ROMA- Largo Chigi ore 14

 

Ebru Timtik è morta in difesa della giustizia, del diritto alla difesa e della dignità della professione forense, dopo 238 giorni di sciopero della fame mentre era detenuta. 

L’Avv. Aytac Unsal, come lei detenuto e condannato in appello in un processo svolto in violazione di ogni regola, dopo 213 giorni di sciopero della fame, dopo la morte di Ebru e dopo la mobilitazione internazionale dell’Avvocatura e dell’opinione pubblica, il 3 settembre è tornato in libertà, per decisione della Corte Suprema, che ha deciso la sua temporanea scarcerazione (e il divieto di lasciare il Paese) in attesa che le sue condizioni di salute migliorino, sulla base dellaperizia medico legale che già a fine luglio aveva definito le sue condizioni (come quelle di Ebru) incompatibili con la detenzione. Peraltro, la Corte Suprema non ha ancora sciolto la riserva nel merito per questo processo per il quale altri colleghi ad oggi continuano ad essere detenuti in carcere.

È davvero intollerabile, un affronto ai principi stessi dello stato di diritto, che molte avvocate ed avvocati siano ancora in carcere in Turchia, con accuse che si fondano sull’esercizio del diritto/dovere di difesa.

E', a maggior ragione, ancor più intollerabile che a detenuti in gravi condizioni fisiche perchè debilitati dallo sciopero della fame, come Aytac, e prima di lui Ebru Timtik, di 42 anni, İbrahim Gökçek, di 40 anni, Helin Bölek e Mustafa Koçak, di 28,per citare solo i morti del 2020, sia impedito l'accesso a cure mediche di fiducia e l'applicazione delle misure cautelari in una forma tale da garantire il loro diritto alla salute, al punto tale da determinarne la morte.

Il governo italiano, l’Unione europea ed il Consiglio d'Europa levino finalmente la voce per denunciare la responsabilità di Stato per queste morti, ed intraprendano ogni azione necessaria per garantire il diritto alla vita ed al giusto processo per Aytac e per tutti gli avvocati ed avvocate ancora ingiustamente detenute.

 

Venerdì 11 settembre alle ore 14 tutti-tutte a Roma, a Largo Chigi, gli avvocati e le avvocate in toga, per ricordare Ebru e chiedere la liberazione di Aytac Unsal e di tutti i difensori, magistrati, parlamentari, giornalisti, accademici e docenti, detenuti ingiustamente nelle carceri turche.

 

Invitiamo tutti e tutte a partecipare agli eventi  che verranno organizzati dalle associazioni e dagli Ordini Forensi mobilitati anche a livello europeo e proponiamo per lunedì  28 settembre, in occasione del trigesimo dell’assassinio di Ebru,  una giornata di  mobilitazione in tutte le sedi giudiziarie

 

Promuovono la manifestazione: ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI insieme a : Unione Camere Penali Italiane-Osservatorio Avvocati Minacciati, Legal Team Italia, Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA), Associazione Studi Giuridici sull’immigrazione (ASGI), MGA sindacato nazionale forense, Organismo Congressuale Forense (OCF), Magistratura Democratica, Movimento Forense

Aderiscono: Avvocati di Strada,

intervento di Simonetta Crisci al Parlamento Europeo

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INTERVENTO GIURISTI DEMOCRATICI - LEGAL TEAM ITALIA

PARLAMENTO EUROPEO- /

BRUXELLES 5/6 FEBBRAIO 2019

Le Associazioni italiane dei Giuristi Democratici e Legal Team Italia, salutano con amicizia tutte e tutti i presenti a questo 16’ incontro della Commissione che, come ogni anno, dal 2004,ha convocato questo incontro per riferire sul suo importante lavoro di monitoraggio sui rapporti tra governo turco e popolo curdo, con particolare attenzione ai progressi di democrazia in Turchia, per raggiungere una compatibilità con i parametri europei e permetterne l’entrata nella UE.

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