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Legal Team 15 ottobre Roma

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IL NUMERO DEL LEGAL TEAM PER IL 15 OTTOBRE A CUI POSSONO RIVOLGERSI TUTTE LE PERSONE PER ASSISTENZA LEGALE E'


Casa dei diritti sociali, 06491563





COMUNICATO
DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI
E DEL LEGAL TEAM ITALIA

Il 15 ottobre a Roma confluiranno in piazza migliaia di lavoratori, studenti, precari, uomini e donne che manifesteranno da Piazza della Repubblica a Piazza S. Giovanni, contro lo strapotere delle banche e delle finanziarie, che ha portato all’attuale crisi mondiale.
Il governo italiano, con le manovre "anticrisi", supporta tale potere, imponendo il taglio delle risorse alle amministrazioni, l’incremento di tariffe e tasse, il taglio dei servizi della Sanità pubblica, la privatizzazione dei servizi sociali, la vendita di beni comuni, come energia e trasporti pubblici, nonostante il disaccordo dei cittadini espresso nei recenti referendum.
Il fronte di opposizione a tutto questo coinvolge i giuristi e gli avvocati i quali, oltre a condividere la giusta protesta che sta ormai coinvolgendo l'intero pianeta dopo aver suscitato i noti moti di rivolta nei paesi arabi, e pur certi che la manifestazione sarà un evento pacifico e largamente partecipato, vogliono garantire anche nella piazza di Roma, in adesione alle richieste giunte da importanti settori del movimento, la tutela della serena agibilità e libertà di manifestare, con la presenza visibile e la partecipazione diretta e immediata, anche per vigilare ed evitare ogni possibile intervento esterno che tenda ad una degenerazione della manifestazione democratica e di massa.
Gli avvocati delle due associazioni saranno presenti a fianco delle cittadine e dei cittadini che scenderanno in piazza il 15 ottobre, per partecipare alla protesta e proseguire nella costruzione di obbiettivi comuni, insieme ai protagonisti dei movimenti di lotta mobilitati da tutta Italia. Sarà perciò a disposizione di chiunque ritenesse di averne necessità, il numero telefonico reso disponibile dalla Casa dei diritti sociali, 06491563, la quale provvederà a contattare i legali presenti al corteo.

Associazione nazionale Giuristi Democratici                                                                    Legal Team Italia _______________________________________________

COMUNICATO AED SULLA SITUAZIONE DEI MIGRANTI

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COMUNICATO DELL’AED SULLA SITUAZIONE DEI MIGRANTI IN SEGUITO ALLE CRISI NEI PAESI DEL SUD DEL MEDITERRANEO E ALLA GUERRA CONTRO LA LIBIA

 

Il bureau dell'AED, riunito a Roma il 14/5/2011

 

-venuto a conoscenza della situazione esistente in Italia relativa al trattamento delle popolazioni provenienti dai paesi del sud del Mediterraneo in seguito alle recenti crisi e alla guerra contro la Libia;

-preso atto della grave e continuata violazione dei diritti fondamentali relativi all'accoglienza delle popolazioni migranti;

-appreso che sono stati ripetutamente operati da parte delle Autorità trattenimenti arbitrari in centri creati appositamente ove vengono compiuti atti di violenza anche nei confronti di minori;

-rilevato che appaiono sistematicamente violati, soprattutto nel centro di S. Maria Capua Vetere – Caserma  Andolfato, il diritto alla difesa (con l'impossibilità di accesso per gli avvocati), il diritto alla comunicazione nella lingua d'origine, il diritto ad ottenere l'asilo politico e in generale il diritto ad una minima tutela umanitaria delle persone arrivate in Italia;

 

ESPRIME

la piena solidarietà agli Avvocati italiani impegnati a difendere ed assistere i migranti;

DENUNCIA

la sistematica violazione dei diritti umani e civili attuata dall'Italia nella vicenda;

INVITA

il governo italiano a intervenire per far cessare la violazione dei diritti fondamentali, punire i responsabili di tali atti illegali e a ristabilire un sistema di piena attuazione delle garanzie democratiche previste dalle leggi e dalle convenzioni internazionali, come più volte riaffermate dalla giurisprudenza della Corti di Strasburgo e Lussemburgo.

Roma, 14/5/2011

AED-EDL Avvocati Europei Democratici

 

Convegno Genova 22/7/2011

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Genova 2001/2011 - Dieci anni di attacchi ai diritti fondamentali: il ruolo degli avvocati

Venerdi 22/7/2011 - Genova - Palazzo Ducale - Sala del Maggior Consiglio

Traduzione simultanea in inglese, francese, spagnolo.

Agli avvocati partecipanti saranno assegnati 6 crediti formativi

Il convegno è organizzato da

AED-EDL www.aed-edl.net      ELDH www.eldh.eu

Per informazioni e iscrizioni 

http://aed-eldhgenova2011.sytes.net

Liberazione - articolo sul convegno di Napoli 19/3/2011

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Checchino Antonini

Napoli - nostro inviato

La notizia che i caccia francesi siano già sui cieli della Libia piomba - e ne accresce l'attualità - sul convegno del Legal team Italia (gli avvocati riconoscibili dalla pettorina giallo-nera durante le manifestazioni) incentrato sulla relazione tra repressione nelle piazze e riscrittura dei rapporti di forza nei luoghi di lavoro

 

Checchino Antonini

Napoli - nostro inviato

La notizia che i caccia francesi siano già sui cieli della Libia piomba - e ne accresce l'attualità - sul convegno del Legal team Italia (gli avvocati riconoscibili dalla pettorina giallo-nera durante le manifestazioni) incentrato sulla relazione tra repressione nelle piazze e riscrittura dei rapporti di forza nei luoghi di lavoro. Le prove generali del salto di qualità nella gestione dell'ordine pubblico avvennero a pochi minuti da Castel dell'Ovo, location del convegno, giusto dieci anni fa. Il 17 marzo del 2001, per la prima volta, una manifestazione di massa venne caricata ferocemente dopo essere stata privata di una via di fuga. New entry, sulla scena del crimine, le fiamme oro accanto alle divise di polizia e carabinieri. Altra terrificante novità fu la caccia all'uomo negli ospedali e il rapimento (così stabilirà un tribunale nove anni dopo) di decine di feriti. Un'«attrezzeria» dispiegata a Genova qualche mese dopo e che da allora è stata perfezionata - lo ha delineato nella relazione introduttiva l'avvocato Ezio Menzione - nella dilatazione delle zone rosse intorno alle discariche, alle scuole, alle tendopoli dei terremotati aquilani. Una compressione dei diritti che trovò nuova linfa dopo l'11 settembre ma che è legata alla gigantesca riscrittura dei rapporti sociali che va sotto il nome di globalizzazione liberista.

Sul piano strettamente giuridico, la tendenza denunciata dal Legal team è quella per cui la «legge è sempre meno uguale per tutti». Le nuove aggravanti di clandestinità e di recidiva reiterata, infatti, segnano come il rischio di privazione della libertà sia incredibilmente più concreto per chi si trovi in posizioni marginali rispetto alla cittadinanza - gli stranieri - o alla collocazione sociale: i tossici, gli ultras, gli antagonisti. «La piazza è un luogo complicato - ha avvertito Livio Pepino, ex segretario di Magistratura democratica - ma negli ultimi anni è sfumato il confine tra le tipologie delle manifestazioni, dei moti di piazza, del riot». La mutazione nella gestione dell'ordine pubblico ha preso le mosse nella stagione della "tolleranza zero", che ha avuto ricadute nell'abbassamento del livello delle violazioni tollerate e ha fatto saltare la consuetudine della gestione concordata della piazza. Frutto avvelenato di quella stagione, ha segnalato Liana Nesta, avvocato di parte civile per la mattanza di Piazza Municipio, è anche l'«immunità funzionale», l'impunità, pretesa dagli operatori di polizia.

Nei dieci anni presi in esame, le novità giuridiche, come la propensione crescente dei pm a farsi strumento delle polizie, hanno preso le mosse comunque da vecchi arnesi come il Codice Rocco di epoca fascista, cuciti su misura per perseguitare gli attori del conflitto sociale. Un esempio per tutti, quel reato di cospirazione appiccicato agli imputati del Sud Ribelle, fa presente la loro legale Simonetta Crisci. Quegli arnesi, spesso, sono così obsoleti da non condurre in galera, perché «i cattivi pensieri non si possono punire», ha detto Sergio Moccia, professore alla Federico II, ma «la vera pena - ha aggiunto - è il lunghissimo processo che attende gli inquisiti». «Dai processi di Genova «è emerso anche che, per le forze dell'ordine, guerra e ordine pubblico sono la stessa cosa», ha spiegato Haidi Giuliani, la mamma di Carlo, ucciso a Genova da uno dei carabinieri che avevano aggredito un corteo regolarmente autorizzato. Da allora Haidi non smette di reclamare un processo, di mettere in collegamento le vittime dell'ordine pubblico e di denunciare come la repressione sia indice della debolezza della democrazia.

Le cifre - sedicimila denunciati e seimila rinviati a giudizio per reati legati al conflitto - rivelano la dimensione della repressione sperimentata in primo luogo sugli ultras del calcio. La composizione della popolazione carceraria e la mole dei morti dietro le sbarre, i ripetuti casi di malapolizia (Cucchi, Aldrovandi, Uva ecc…) pongono l'urgenza di «una nuova stagione di garantismo», ha suggerito Italo Di Sabato che cura l'Osservatorio repressione del Prc.

«Ma perché, è legale il ricatto di Pomigliano?», si domanda Antonio Di Luca della Fiom, testimoniando la solitudine dei lavoratori nel deserto politico della post-democrazia. E' il lavoro ai tempi dello «stato terminale del diritto del lavoro». La storia degli ultimi dieci anni - descritta da un'avvocata del lavoro, Marina Paparo, e da una docente precaria dell'Unical, Antonella Durante - è anche la storia di come, dal pacchetto Treu al Libro bianco di Maroni fino al collegato lavoro e all'attacco frontale al contratto collettivo nazionale si sia prodotta una mutazione genetica del giuslavorismo, con il medesimo autoritarismo esibito in ordine pubblico.

Le radici dell'attacco risalgono sia alla sconfitta dell'80 alla Fiat sia alla concertazione del '93, che introdusse le prime deroghe al ccnl su cui Marchionne ha potuto scardinare Pomigliano e Mirafiori. Nel mirino c'è sempre il conflitto sociale, che poi è lo stesso obiettivo del sistema elettorale bipolare. Anche la choc-economy, testata a L'Aquila e nell'emergenza rifiuti napoletana, tende a sperimentare il governo autoritario del territorio per imporre interessi forti e la privatizzazione dei beni comuni. «E' ora di uscire dall'emergenza visto che non serve a risolvere le emergenze», ha spiegato, concludendo, Gilberto Pagani, presidente del Legal team (che pubblicherà i materiali sul suo sito), rimandando al prossimo appuntamento genovese per una riflessione internazionale da cui, finalmente, escano appunti per una piattaforma.

Altri articoli...

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  3. Comunicato AED sugli avvenimenti in Tunisia
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