COMUNICATO DELL'AED SULLA REPRESSIONE IN CATALOGNA IL 1 OTTOBRE 2017

Gli avvenimenti del 1 ottobre in Catalogna sono molto gravi per una democrazia.
Per questo noi condanniamo, con indignazione, le azioni condotte dalla Policía Nacional e dalla
Guardia Civil che hanno attaccato in modo generalizzato i diritti fondamentali delle persone, come il
diritto alla salute e all’integrità fisica, il diritto alla partecipazione, di riunione e di manifestazione e il
diritto di votare e di esprimere liberamente le proprie idee.


Le forze di polizia spagnole hanno agito in modo totalmente sproporzionato ed ingiustificato, in un
contesto di protesta passiva e pacifica, senza che alcun atto di provocazione venisse commesso.
Il primo obiettivo dell’azione della polizia era spaventare la popolazione per dissuaderla dall’andare
a votare (non è questa la sede per dire se il voto avesse o no un valore giuridico). Inoltre l’azione
concreta sul terreno della guardia civil e della polizia nazionale ha oltrepassato l’ordine dell’autorità
giudiziaria. In realtà questi corpi di polizia avevano bisogno di una giustificazione per agire con
violenza, con odio, contro l’indipendentismo, giustificazione che questa decisione giudiziaria ha
fornito loro. Questo spiega le aggressioni gratuite e crudeli contro i cittadini che erano nei seggi
elettorali e la distruzione sistematica dei locali e dell’arredo pubblico nelle scuole.
L’azione della polizia ha violato la legge utilizzando violenza indiscriminata generalizzata contro la
popolazione e di materiali anti sommossa come le pallottole di gomma o i gas lacrimogeni,
strettamente proibiti nelle situazioni in cui non vi è grave pericolo, come in questo caso, mentre vi
erano milioni di persone che esercitavano diritti fondamentali con un atteggiamento pacifico. Oltre ai
danni fisici – al momento più di 870 feriti – e psichici i loro atti hanni impedito a milioni di persone
di votare, con un’azione repressiva senza precedenti a livello europeo. Le loro azioni non hanno
neppure rispettato le persone in una situazione di vulnerabilità come le persone anziane, non hanno
rispettato l’integrità sessuale delle donne e hanno causato numerosi danni ai beni appartenenti alla
collettività.
Questa azione repressiva generalizzata e sproporzionata contri tutti i cittadini di un territorio, senza
distinzioni, è contraria alle regole di ogni stato democratico.
L’AED considera che il problema risiede nella debolezza politica del governo spagnolo
nell'affrontare democraticamente una rivendicazione politica, e denuncia la strumentalizzazione della
polizia, dei procuratori e dei giudici che non dovrebbero essere nè gli agenti nè gli arbitri in un
conflitto politico di questa natura. Infine l’AED sottolinea l’impressionante silenzio delle istituzioni
dell’Unione Europea rispetto a questo conflitto.
2 ottobre 2017
AED – Avvocati Europei Democratici
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